Una consulenza per le mosse di chi deve comprare casa
Negli ultimi anni oltre il 90% dei mutui è stato erogato con la formula del tasso fisso, ora riparte la competizione con il tasso variabile.
I minimi che sono stati toccati durante la crisi della pandemia, con l’Eurirs a -0,1% nel marzo di un anno fa, potrebbero restare un ricordo.
Tasso variabile
L’Euribor è agganciato all’andamento del tasso sui depositi (oggi a -0,5%) che può essere modificato solo dalla Banca
centrale europea.
Tasso fisso
Mentre gli indici Eurirs si muovono liberamente sul mercato in base alle aspettative future di un rialzo dell’inflazione. Ed è questo il motivo per cui recentemente mentre gli Euribor sono rimasti imballati (la Bce anziché aprire a un futuro rialzo dei tassi ha addirittura potenziato gli acquisti di titoli di Stato e quindi il piano espansivo), gli Eurirs (mossi dalle attese di un’inflazione un po’ più alta) si sono spinti più su.
Per convincere la Bce ad alzare i tassi le aspettative di inflazione dovrebbero avvicinarsi quantomeno alla soglia del 2% e al momento, sono ancora lontane.
Molte delle attuali offerte delle banche sul fisso sono a tasso finito, ciò vuol dire che il cliente in questo caso non conosce il dettaglio delle due gambe da cui è composto, ovvero lo spread deciso dalla banca e l’Eurirs di mercato di solito queste offerte vengono aggiornate trimestralmente ed è molto probabile che in occasione della prossima revisione saliranno perché a quel punto andranno ad incamerare il recente rialzo degli Eurirs.
Quindi l’attuale forchetta fisso-variabile è destinata ad aumentare.